sabato 27 settembre 2014

quel che ho capito di beuys

buongiorno lettori,

alcuni brani presi dal testo su Joseph Beuys appena terminato, figura complessa e complicata, una chiave di lettura della sua opera ce la fornisce lo stesso artista, in fondo è quello che ho sempre pensato osservando, visitando e ammirando (a volte) l'arte contemporanea: è tutto istinto e intuizione.

pag. 131
"E' bene descrivere ciò che si vede" disse una volta Beuys "in questo modo si ha accesso all'ambito di ciò che si pensa." Ed è bene anche immaginarlo, intuirlo: così facendo si mette in moto qualcosa. "Solo in caso di emergenza o per esigenze didattiche si ricorre all'interpretazione." Gran parte della produzione di Beuys è incomprensibile con la razionalità. Per questo è tanto importante l'intuizione, da lui descritta come una forma più elevata di raziocinio. E' da qui che derivano le controimmagini che Beuys voleva suscitare, immagini di un mondo interiore misterioso e potente.

pag. 138
"Può essere che io sia partito dalle sensazioni, ma nel corso del lavoro sono venute delineandosi chiaramente le idee."

buona lettura


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