lunedì 18 agosto 2014

18 agosto, piccoli piaceri

buongiorno lettori, i piccoli piaceri del 18 di agosto quando il paese e il condominio sono vuoti, ci si sente come il guardiano del faro, circondato dal vuoto e dal lieve rumore del silenzio; sono piccoli piaceri personali e leggermente patologici. il primo è quello di riprendere, lentamente, il lavoro; è arrivata la bozza di LUCE 309 e devo farne la correzione, lettura lenta e attenta, posizionare post-it vituali sul PDF, promemoria di errori e sviste, segnali di revisione e riscrittura; un lavoro meticoloso, intenso e meditato. il secondo è finalmente essere arrivati oltre pag. 100 del manoscritto del futuro, probabile, possibile (?) primo romanzo; il sottile pennarello nero scorre veloce sulle pagine vuote, con grande stupore al momento non ne ho il terrore, lo spazio bianco davanti a me non mi lascia sgomento, l'allenamento del giornalista serve ad allontanare questo sentimento, l'abitudine a scrivere di getto e poi rivedere, l'importante è il momento, la frase o la scena, poi verrà la grammatica e la consecutio temporum, ora tutto deve uscire dalla testa. il terzo, nel silenzio apparente di agosto, leggere l'ultimo di Antonio Damasio "Il sé viene alla mente", libro complesso sulla formazione della mente e del sé all'interno del nostro cervello, capire cosa crea i nostri pensieri (belli o cupi, dolci o depressi) è capire come affrontarli. l'ultimo piacere è quello di non tirare le tende, lasciarle ai lati del serramento, libere di muoversi al minimo accenno di vento, e di lasciare le finestre aperte come abitassi al centesimo piano. per chi vuole avventurarsi nella propria testa, buona lettura


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